27 Luglio 1922 - 9 Gennaio 1988
Il fondatore del prosciuttificio King’s e della Coelsanus
Ultimo dei quattro figli di Luigi e Maria Bettero, Ennio Muraro nacque a Sossano il 27 luglio 1922.
Il padre Luigi, originario di Montagnana, alla fine dell’800 aveva acquistato un negozio di alimentari, un “casolin”, in via Rio a Sossano. Alla sua clientela proponeva anche salumi lavorati con maestria nel magazzino retrostante la bottega. Ma erano soprattutto i suoi prosciutti di Luigi Muraro a riscuotere il più lusinghiero apprezzamento e la richiesta aumentava anno dopo anno. Negli anni Trenta, la produzione, per le modeste dimensioni dei locali, non superava però i 300 pezzi all’anno. |
Dei quattro figli, solo il giovane Ennio, si interessò dell’attività paterna. Terminata la Seconda Guerra mondiale, subentrò al padre Luigi il quale, a causa dell’età e degli acciacchi, si era fatto prudente e restio a rischiare il patrimonio familiare in nuovi investimenti produttivi. Ennio invece, giovane e ricco di energie, era un vulcano di idee buttandosi anima e corpo per realizzarle. Credeva fermamente nelle potenzialità del prosciutto come bene di largo consumo, non più destinato alla sola clientela ricca.
Incoraggiato dalla madre Maria e dalla giovane sposa, Pierina Geroldi, iniziò degli investimenti in tecnologia e in promozione del prodotto, che fecero conoscere ed apprezzare i prosciutti di Sossano presso le più qualificate salumerie italiane.
Negli anni Cinquanta rivoluzionò gli spazi produttivi, con la demolizione della bottega paterna, acquistando per poi abbattere le vecchie abitazioni vicine, per poter edificare il primo prosciuttificio, con impianti moderni ed efficienti. La richiesta del prodotto segnava aumenti a doppia cifra e gli spazi per la lavorazione delle cosce del maiale non erano mai sufficienti. Si cominciò a ampliare il prosciuttificio in altezza, in stile moderno e talvolta fantasioso. All'inizio la produzione era denominata "I prosciutti di San Michele”, in onore della parrocchia di Sossano. La vera svolta si verificò nel 1947, quando i duchi di Windsor, Edoardo VIII e Wallis Simpson, rimasero così colpiti dal prosciutto da decidere di portarlo anche nel loro paese. Da quel momento, il prosciutto prese il nome di King’s, “Il prosciutto del re”. |
Nel 1954 la sua iniziativa di affiancare al prosciutto anche un’industria conserviera trovò il consenso di altri soci: Ottone Snichelotto, Carlo Buratti, Pietro Buratti, Gino Cogo. In un capannone adiacente al prosciuttificio, nasce così la Coelsanus, che avrà un ruolo fondamentale nel sostegno dell’economia delle aziende agricole di tutto il territorio. L’anno successivo la neonata azienda si trasferì in una sede propria in via Ca’ Berta, con un crescente sviluppo di mercato.
|
Il legame con la terra in cui era nato, convinse Ennio ad accettare la presidenza della Pro Loco di Sossano e di contribuire all’organizzazione di affollatissime manifestazioni paesane.
Ma soprattutto l’amore per il territorio lo indusse, sul finire degli anni Settanta, a iniziare una raccolta di vecchi oggetti e strumenti di lavoro, un tempo di uso comune nelle famiglie contadine, ma poi dismessi. Il suo sogno era di creare un museo locale della Civiltà Contadina. In un’ala del prosciuttificio si accatastavano centinaia di pezzi, alcuni molto rari e di valore, ma Ennio non ebbe il tempo di vedere il suo sogno concretizzarsi. Solamente qualche anno della sua morte, avvenuta il 9 gennaio 1988, molti dei suoi reperti raccolti con tanto impegno, trovarono finalmente collocazione nell’edificio ex scuole elementari di Colloredo, nuova sede del Museo “Storia e Memoria”.
Ma soprattutto l’amore per il territorio lo indusse, sul finire degli anni Settanta, a iniziare una raccolta di vecchi oggetti e strumenti di lavoro, un tempo di uso comune nelle famiglie contadine, ma poi dismessi. Il suo sogno era di creare un museo locale della Civiltà Contadina. In un’ala del prosciuttificio si accatastavano centinaia di pezzi, alcuni molto rari e di valore, ma Ennio non ebbe il tempo di vedere il suo sogno concretizzarsi. Solamente qualche anno della sua morte, avvenuta il 9 gennaio 1988, molti dei suoi reperti raccolti con tanto impegno, trovarono finalmente collocazione nell’edificio ex scuole elementari di Colloredo, nuova sede del Museo “Storia e Memoria”.