1912 - 1977
Giornalista, corrispondente di guerra, imprenditore nel settore aereonautico
Leone Concato è nato a Sossano il 28 agosto 1912 nella cinquecentesca villa dei nobili Cappasanta, in via Rio. Terzogenito dei sette figli del farmacista Carlo e di Natalia Pieropan, si laureò in giurisprudenza.
Partì volontario alla guerra per la conquista dell’Etiopia. All’appello del duce, non rispose per necessità economica, ma per quello slancio giovanile irrazionale, bramoso di gloria e di avventura, che lo avrebbe portato ad essere protagonista di un’esperienza memorabile. La sua laurea e il suo temperamento gli valsero la nomina di capo manipolo della legione vicentina, a cui seguirà la nomina come Aiutante Maggiore del Comando dopo le prime operazioni militari in Africa. Imbarcatosi il 15 novembre 1935 da Napoli, non trascurava di annotare su quaderni scritti a matita, il diario della sua nuova vita da legionario. Quelle pagine, al suo rientro in Italia, diventarono Il Battaglione vicentino, dato alle stampe nel 1938. Il buon successo con cui venne accolto gli valse l’accredito di corrispondente e poi di inviato del quotidiano vicentino La Vedetta Fascista (divenuto nel dopoguerra Il Giornale di Vicenza) e in seguito di altre più importanti testate nazionali La Stampa e Il Corriere della Sera e il settimanale l’Espresso. Partì per il fronte come corrispondente di guerra aeronautico, aggregato nei cacciabombardieri italiani, partecipando alle missioni su vari fronti di guerra. |
L’Istituto Luce, riconoscendo le sue qualità, gli affidò un aereo personale, un Saiman 202 con il quale avrebbe dovuto spostarsi sui vari fronti di guerra per scrivere reportage e scattare fotografie.
Terminata la Seconda Guerra mondiale partì per gli Stati Uniti dove entrò in contatto con la più grande azienda mondiale di elicotteri, la BELL, acquisendo la fiducia del gruppo dirigenziale. Nel 1950 la compagnia da lui fondata, l’AERSILIA, ebbe la concessione delle licenze per la costruzione degli elicotteri Bell in Europa, ma nel 1952 le cedette alla società Costruzioni Aeronautiche Agusta di Varese della quale divenne la mente organizzativa e nominato Vice Presidente. La sua tragica e misteriosa morte, dopo il sequestro del 27 maggio 1977 avvenuto forse a opera dell’Anonima Sarda, nei pressi della sua villa a Porto Cervo in Costa Smeralda, probabilmente è da ricondursi al suo ruolo strategico che egli aveva assunto nella Agusta elicotteri, leader mondiale del settore, seconda solo all’americana Bell. Fu pagato un riscatto richiesto, 670 milioni lire, una somma enorme a quel tempo, ma Leone non ebbe la libertà, né il suo corpo fu mai ritrovato. |