8 Agosto 1913 - 15 Maggio 1991
Nato a Sossano l’8 agosto 1913, Michelangelo Muraro figlio di Luigi e Maria Bottero, si è laureato in Lettere all'Università di Padova nel 1937. Nel 1940, prima del richiamo alle armi come ufficiale di artiglieria, collaborò a Cinecittà con De Laurentis, Renato Castellani e Mario Soldati; di cinematografo si è interessato inoltre come commissario per i documentari d’arte alla Biennale di Venezia.
La sua prestigiosa carriera ebbe inizio subito dopo la guerra con il primo incarico presso la Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, cui spettava la tutela dei beni artistici e storici del Veneto. Dalla sua assidua presenza nel territorio nacque l’interesse di Muraro per le ville: nel 1952 egli presentò al Congresso Internazionale di Storia dell’arte di Amsterdam una comunicazione sulla situazione di questi edifici. Nello stesso anno, in collaborazione con Giuseppe Mazzotti e con gli Ispettori onorari ai Monumenti della Regione, organizzò a Treviso la prima mostra delle ville venete; nel 1954, per incarico del Ministero degli Esteri Italiano e dell’Association Francaise d’Action Artistique, allestì a Parigi un’edizione ampliata di quella mostra, che l’anno successivo fu presentata negli Stati Uniti dalla Smithsonian Institution di Washington. |
Queste iniziative e ricerche fra l’altro contribuirono alla costituzione dell’Ente per la salvaguardia delle Ville Venete, e nel 1964 approdarono all’importante conferenza tenuta da Muraro alla Biblioteca Hertziana di Roma: Civiltà delle ville venete. Illustrando e documentando il fenomeno di questi edifici e il loro rapporto con la vita economica e sociale del Veneto, questa comunicazione ha segnato una svolta fondamentale negli studi sulla storia delle ville venete.
Nel 1947 contribuì alla nascita della rivista «Arte Veneta», e nel 1948 incominciò a lavorare alla catalogazione dei disegni veneti della raccolta Santarelli; con la mostra alla Galleria degli Uffizi e il relativo catalogo del 1953, per merito di Muraro, ebbe un notevole incremento lo studio dei disegni veneziani del Sei e Settecento. Nel 1954, vincitore di concorso, Muraro partecipò al Brussels Art Seminar, seguendo i corsi di Erwin Panofsky. Lavorando accanto al grande studioso, fu incoraggiato ad assecondare sempre più la sua propensione per lo studio dei contesti storici e sociali dell’opera d’arte, soprattutto per quanto riguarda la situazione particolare di Venezia. Nominato Direttore della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro nel 1963, Michelangelo Muraro diede inizio al radicale ripristino dell’edificio e delle sue collezioni.
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In collaborazione con l’architetto Carlo Scarpa progettò la nuova situazione museografica, mentre negli ambienti dell’annesso Palazzo Duodo organizzò un laboratorio per il restauro delle arti minori, ove si sono formati alcuni degli specialisti ancora oggi più quotati. Negli stessi anni Sessanta iniziò la sua carriera di insegnante (ebbe tra i suoi allievi Vittorio Sgarbi), prima a Venezia, dove impartì lezioni di Storia del restauro all’Accademia di Belle Arti (con esercitazioni pratiche alla Ca’ d’Oro), e successivamente (1973-1983) nelle Università di Trieste e di Padova (Storia dell’arte veneta).
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1991, la sua casa veneziana in Ramo di Calle Barbaro è stata donata alla Columbia University di New York tra i più prestigiosi atenei del mondo, che ne ha fatto la sua sede italiana.
Michelangelo aveva sposato la milanese Maria Teresa Filippini detta "Deda", storica del teatro veneziano, autrice di molti volumi tematici, e responsabile della fondazione Cini con sede nell'Isola di San Giorgio a Venezia. Non ebbero figli. |